


In Seoul Vibe, l’asso del volante Dong-wook (Yoo Ah-in) e il suo meccanico Joon-gi (Ong Seong-wu) tornano a Seul dopo una lunga permanenza in Arabia Saudita. Ad attenderli all’aeroporto c’è il loro amico Bok-nam (Lee Kyu-hyung), ma anche agenti del governo intenzionati ad ingaggiarli.
Infatti il procuratore Ahn (Oh Jung-se) propone loro di chiudere un occhio sui loro trascorsi criminali e fornirgli visti per l’espatrio in America, pur di incastrare Kang In-sook (Moon So-ri), la presidente dell’industria degli strozzini, e il suo braccio destro Lee Hyeon-gyun (Kim Sung-kyun), ex maggiore della difesa, entrambi in combutta con l’ex presidente dittatore, per arraffare i soldi delle tasse dei cittadini, sfrattati dalle opere di riqualificazione urbana in vista delle Olimpiadi del 1988.
Insieme al DJ John (Go Kyung-pyo) e alla motociclista Yoon-hee (Park Ju-hyun), il gruppo di amici riesce a farsi assumere da Kang. Lavorando come corrieri sotto copertura, cercano di trovare prove che incastrino Kang e il suo sodale.

Titolo Originale
서울대작전 (se-ul-dae-jak-jeon)
Regia
Moon Hyeon-seong
Sceneggiatura
Shin Sua
Interpreti
Yoo Ah-in, Go Kyung-pyo, Lee Kyu-hyung, Park Ju-hyun, Ong Seong-wu, Moon So-ri, Oh Jung-se, Kim Sung-kyun, Jung Woong-in, Seo Jin-won, MINO, Lee Se-young, Kim Chae-eun
Corea del Sud, 2022, 138′

Seoul Vibe è un Fast and Furious made in Corea sullo sfondo di un evento, quello delle Olimpiadi di Seul, che segnò uno spartiacque, dalla dittatura alla democratizzazione.
Pur se mai citato direttamente, ma disprezzato apertamente (post-credit abbastanza eloquente), è evidente che il “dittatore pelato” non sia altro che l’ex presidente Chun Doo-hwan. Il suo regime dittatoriale e opprimente si concluse proprio nel 1988, a ridosso delle Olimpiadi, che aprirono le porte della Corea all’Occidente e ai suoi simboli. E così nascono i primi Mc Donald’s, si calzano le Air Jordan, si beve Coca Cola, e si ascoltano su musicassetta le ultime tendenze discografiche degli eighties.
Ma è anche il momento delle speculazioni edilizie e delle riqualificazioni urbane, proprio per presentare il nuovo volto della Corea. Ad approfittarne sono quei poteri occulti e paramilitari, conniventi col precedente governo, che alimentano il loro potere con l’usura, a danno della povera gente. Kim Sung-kyun e Moon So-ri impersonano degnamente questi villain. Quest’ultima, soprattutto, arriva a compiere un atto alquanto dissonante con il tono leggero della pellicola. Di certo tale scena è disturbante, tuttavia sacrifica un personaggio, minore ma comunque interessante, sull’altare del sensazionalismo gratuito.
Ad opporsi a questo sistema vi sono forze governative tra il serio (Jung Woong-in) e il faceto (Oh Jung-se), ma soprattutto chi si ritrova ad essere eroe pur non essendolo, come Dong-wook e la sua combriccola. Mossi da interessi particolari (soldi e visti per l’America, il vero sogno di Dong-wook), i cinque ragazzi finiscono col diventare strumento di giustizia. E nel farlo, danno vita a inseguimenti e corse mozzafiato, che abbiamo già visto in Special Delivery, ma con un’attenzione al mondo dei motori, che ricorda molto da vicino le dinamiche interne ai Fast and Furious di Toretto & Company.
In sintesi, un action godibile e piacevole, anche se un po’ troppo goliardico e ammiccante al pubblico teen a cui è diretto.
Pubblicato il 27/08/2022 da KoreanWorld.it
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