


In I Want To Know Your Parents, Kim Geon-woo (Yoo Jae-sang), studente delle medie di un prestigioso Istituto Internazionale, entra in coma dopo aver tentato il suicidio. Prima di compiere l’estremo gesto, Geon-woo aveva consegnato alla supplente Song Jeong-wook (Chun Woo-hee) una lettera in cui denunciava di aver subito atti di bullismo da determinati compagni di scuola. Di conseguenza, il preside (Kang Shin-il) convoca i genitori degli studenti che hanno indotto il ragazzo a tentare il suicidio. Sicuri che i loro figli non potranno mai passarla liscia, i genitori impiegano tutte le loro facoltà, conoscenze e posizioni di potere per insabbiare il caso.

Titolo Originale
니 부모 얼굴이 보고 싶다 (na bo-mu eol-gol-i bo-go sip-da)
Genere
Drammatico
Regia
Kim Ji-hoon
Sceneggiatura
Kim Kyung-mi, Yoo Yeong-ah
Interpreti
Sol Kyung-gu, Chun Woo-hee, Moon So-ri, Oh Dal-soo, Ko Chang-seok, Kang Shin-il, Kim Hong-pa, Sung Yoo-bin, Nam Gi-ae, Lee Mi-eun, Lee Ji-eun, Roh Jeong-eui, Yoon Kyung-ho, Kim Sung-oh
Corea del Sud, 2022, 111′

I Want To Know Your Parents denuncia cinicamente il sistema educativo d’elite in mano a poteri che difendono posizioni a discapito dellA SCALABILITà SOCIALE.
Come riflesso in molti film coreani contemporanei, il suicidio giovanile è una piaga sociale su cui è impossibile non farci i conti. Ma quando si arriva a ragionare sulle cause, ci s’imbatte in un problema ancor più spinoso, che è quello del bullismo. I genitori adducono inizialmente la causa del tentato suicidio di Geon-woo a uno stress dovuto allo studio. Eppure la causa sono essi stessi, che proteggono un nido di vipere, allevate a loro immagine e somiglianza. Così come gli aguzzini di Geon-woo sono lo specchio dei loro genitori, intoccabili corruttori e spietati sopraffattori, così il vessato Han-gyeol (Sung Yoo-bin) non può che essere figlio di un avvocato che sbriga faccende per uno studio che lo umilia.
A farne le spese, in questo regno dominato dalle rendite di posizione, sono coloro che con il solo merito cercano di raggiungere quella posizione.
Come ad esempio la supplente Jeong-wook, che sogna un incarico di ruolo, offertole però solo in cambio del suo silenzio. Ma più che altro è il caso di Geon-woo, preso di mira poiché tenta la scalata sociale, grazie sì a sussidi statali, ma soprattutto per un impegno nello studio che nessuno dei suoi compagni è obbligato a dimostrare. Tuttavia, almeno inizialmente, la vittima sacrificale non è Geon-woo, ma il suo amico.
Il dramma di Han-gyeol si perpetua in un’accettazione del bullismo, contro cui è impossibile ribellarsi, pena la trasformazione coatta da vittima designata a riluttante carnefice. Così come Han-gyeol viene usato dai suoi compagni per angariare Geon-woo, così i genitori dei ragazzi sfruttano il mestiere di Ho-chang (Sol Kyung-gu) per salvare i propri figli e incastrare l’avvocato.
Tuttavia Ho-chang è lungi dall’essere una vittima. Nonostante il ravvedimento finale, anche lui non fa altro che difendere il proprio nido, reclamando giustizia solo quando gli fa comodo. Ne è riprova lo splendido gesto finale, che racchiude in sé tutto il cinismo di un personaggio che serve (più che difendere) delinquenti, come la sua professione richiede, e pensa solo al proprio tornaconto.
Peccato per i soliti effetti melodrammatici caricati sulle spalle di Sol Kyung-gu. Per non parlare di Moon So-ri, sprecata in scene dalle dinamiche e dai toni esasperati. Mentre il volto comico Oh Dal-soo si ritaglia un inedito ruolo da villain sorprendentemente convincente.
Pubblicato il 28/08/2022 da KoreanWorld.it
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