


Eom Cheol-woo (Jung Woo-sung) è un ex agente segreto della Corea del Nord. Viene ingaggiato dall’alto ufficiale Ri Tae-Han (Kim Kap-soo) per uccidere i due gerarchi più vicini al Leader Supremo che stanno pianificando un colpo di stato. Dopo averne eliminato uno gettandolo da un ponte, Eom Cheol-Woo si reca a Kaesong per fare fuori l’altro. Mentre attende che il suo bersaglio appaia durante una visita pubblica del Leader Supremo presso un impianto industriale, delle bombe “steel rain”, trafugate agli americani dai servizi deviati nordcoreani, piovono sulla folla sterminandola. Soldati nordcoreani raggiungono l’area della strage eliminando i pochi sopravvissuti. Nel caos, Eom Cheol-Woo e due operaie della fabbrica rischiano la vita pur di portare in salvo il Leader nordcoreano gravemente ferito. Approfittano dell’apertura del confine intercoreano, richiesta dalla delegazione cinese scampata al massacro, per fuggire di nascosto in Corea del Sud e far medicare il Leader da un’ostetrica. Questa spiffera la presenza del Leader alle autorità competenti, attirando l’attenzione dei servizi segreti nordcoreani, e Eom Cheol-Woo si vede costretto a trasportare il Leader presso la dottoressa Choi Soo-hyeon (Kim Ji-ho), amica dell’ostetrica.
Nel frattempo, Kwak Cheol-Woo (Kwak Do-won), ex marito di Soo-hyeon, è il capo segretario per gli Affari Esteri e la Sicurezza della Corea del Sud e apprende non solo che nel nord si sta attuando un colpo di stato, ma che il Leader nordcoreano si trova in fin di vita nella clinica della sua ex-moglie.

Titolo Originale
강철비 (gang-cheol-bi)
Genere
Azione, Politico, Guerra
Regia
Yang Woo-seok
Sceneggiatura
Jeong Ha-yong, Yang Woo-seok
Interpreti
Jung Woo-sung, Kwak Do-won,
Kim Kap-soo, Kim Eui-sung,
Lee Kyung-young, Jo Woo-jin,
Jung Won-joong, Jang Hyun-sung,
Kim Myung-gon, Park Eun-hye,
Park Sun-young, Ahn Mi-na,
Won Jin-ah, Lee Jae-yong,
Lee Yoon-gun, Kim Hyung-jong,
Lee Chae-eun, Lee Si-woo,
Go Na-hee, Kristen Dalton,
Ron Donachie, Kim Ji-ho
Corea del Sud, 2017, 139′

La “steel rain” è un’arma al cui scoppio piovono proiettili di acciaio e viene fatta deflagrare nel punto più tragicamente spettacolare del film, tanto da diventarne il titolo.
Basato sull’omonimo webtoon scritto dallo stesso regista Yang Woo-seok e illustrato da Je Pi Ga Roo, Steel Rain è un accattivante thriller geopolitico che affonda le sue radici nella storia di un paese diviso dalla guerra per procura più irrisolta dello scacchiere asiatico, da cui prende spunto per sviluppare possibili scenari, ma è anche un coinvolgente buddy movie interpretato da una coppia di attori ben assortita.
Come spiegato dal personaggio di Kwak Do-won in un’esaustiva lezione, se da un lato la Germania fu divisa in due dopo aver perso una guerra che aveva iniziato, stessa sorte non capitò al suo alleato nipponico, ma bensì a una Corea che aveva fallito il suo tentativo di riconquistare l’indipendenza. La divisione perdura ancora oggi, soprattutto perché se il muro di Berlino è crollato in seguito alla caduta del regime sovietico, la DMZ è ancora in piedi, perché la guerra fredda, per quanto esclusivamente economica possa essere, non è mai stata più viva tra Cina e Stati Uniti.
Le due repubbliche di Corea agognano ognuna dal proprio punto di vista una riunificazione che giovi anche ad un’economia che arranca da ambo la parti, ma la situazione è eternamente in stallo, con una Corea del Nord che utilizza l’arsenale nucleare come deterrente. L’unico modo per smuovere le acque per il regime di Pyongyang è usarle quelle armi, contro le basi americane nel sud, in modo da poter negoziare con gli Stati Uniti con il coltello dalla parte del manico. Ma per farlo occorre rimuovere un Leader che preferisce mantenere il proprio potere minacciando il ricorso al nucleare, piuttosto che scatenare una guerra usandolo. E un leader dinastico può essere detronizzato solo attraverso un colpo di stato militare, a differenza del Sud, dove il cambio di governo viene gestito periodicamente attraverso elezioni democratiche.
Nonostante sia un Leader che affama il proprio popolo, rendendo sottile il confine tra buoni e cattivi, quasi giustificando l’intervento dei golpisti, il “Numero Uno” deve essere salvato per scongiurare una guerra nucleare, e l’impresa è nelle mani dei due Cheol-woo, che già solo per avere lo stesso nome sono destinati a fare squadra. Diligente nelle molte e ben dirette scene d’azione, Jung Woo-sung, il Tom Cruise coreano, sa destreggiarsi nel ruolo dell’agente segreto risoluto e indefesso benché sofferente, e Kwak Do-won convince nel ruolo dell’affabile segretario di Stato che vince l’iniziale diffidenza dell’omonimo ex agente segreto del Nord.
Dopo The Attorney, il film della conferma per Yang Woo-seok, interessato alle dinamiche sociopolitiche del proprio paese, tanto da fare di Steel Rain un possibile franchise (in questi giorni viene proiettato nelle sale coreane il secondo capitolo Steel Rain 2: Summit).
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Pubblicato il 31/08/2020 da KoreanWorld.it
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