








In The Cursed: Dead Man’s Prey, la giornalista esperta d’occulto Im Jin-hee (Uhm Ji-won) riceve una strana telefonata durante una trasmissione radiofonica di cui è ospite. Un uomo di nome Park Yong-ho (Jo Han-chul) le chiede un’intervista per confessarle l’omicidio di un ricercatore della Seungil Farmaceutica. Quest’ultimo però è stato ucciso da una cadavere morto da tre mesi. Nel corso dell’intervista, Yong-ho avverte che i prossimi a morire saranno i dirigenti dell’azienda farmaceutica, se il presidente della stessa non chiederà scuse formali e sincere in pubblico. Ad ucciderli saranno orde di jaechaui, morti tornati in vita, manovrati da uno stregone chiamato dukun. Dopo aver infettato a morte i loro obiettivi, i jaechui cessano di vivere, tornando al loro stato originale. Intanto la sciamana Baek So-jin (Jung Ji-so) torna in Corea dopo una lunga assenza, per aiutare Jin-hee nella soluzione del caso.



Titolo Originale
방법: 재차의 (bang-beom: jae-cha-eui)
Regia
Kim Yong-wan
Sceneggiatura
Yeon Sang-ho
Interpreti
Uhm Ji-won, Jung Ji-so, Jung Moon-sung, Kim In-kwon, Ko Kyu-pil, Kwon Hae-hyo, Oh Yoon-ah, Lee Seol, Jeon Gook-hwan, Jung Jae-sung, Park Chan-woo, Nam Yeon-woo, Jo Han-chul, Seo Ji-hoo
Corea del Sud, 2020, 109′



The Cursed: Dead Man’s Prey è un fantasy thriller sull’occulto basato sulla serie The Cursed, entrambi scritti da Yeon Sang-ho e diretti da Kim Yong-wan.
Il difetto principale di molti film tratti da prodotti seriali è che difficilmente il materiale narrativo riesce a condensarsi nei limiti di un lungometraggio. E il risultato, il più delle volte, è un’opera monca, che non funziona come prodotto a sé stante. The Cursed: Dead Man’s Prey ne è un esempio più che valido.
Innanzitutto i personaggi vengono presentati senza un background, dato per scontato per gli spettatori della serie. Ad esempio, non è dato sapere perché Seong-joon (Jung Moon-sung), il marito di Jin-hee, abbia un tutore alla gamba. Non si comprendono inoltre i trascorsi tra Jin-hee e So-jin, di cui si accennano solo alcuni dettagli, in maniera non proprio esaustiva. Per non parlare infine del finale post-credit, che ha tutta l’aria di essere un prologo per un sequel, se non per un’altra stagione della serie.
Sebbene Yeon Sang-ho dia il suo contributo come sceneggiatore, in un genere in cui è ormai un punto di riferimento, è innegabile la sua influenza in alcune intuizioni registiche. La foga implacabile dei jaechaui sembra infatti provenire dritta dal suo cinema. Quasi irritanti nel loro inseguimento incontenibile, essi danno vita forse alle sequenze migliori del film. Dove invece The Cursed: Dead Man’s Prey mostra un po’ la corda è nel finale, in cui l’azione cede il passo all’occulto. Deboli inoltre le motivazioni del maleficio, come anche le soluzioni prospettate, che si riducono a una richiesta di scuse “sincere”. Risibile poi il fatto che la spietata Mi-yeong (Oh Yoon-ah) la faccia franca, per poi essere semplicemente maledetta da So-jin in un finale che smonta comicamente tutta la fatica fatta per incastrarla e perseguirla legalmente.
Pubblicato il 05/01/2022 da KoreanWorld.it
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