


Kingdom si svolge in epoca Joseon. Il principe Lee Chang (Ju Ji-hoon) si reca insieme al suo fido servitore Moo-yeong (Kim Sang-ho) presso la provincia meridionale di Gyeongsang per indagare sulla malattia del padre. In realtà, quest’ultimo è morto e resuscitato in un mostro grazie a un’erba miracolosa procurata dal primo consigliere Jo Hak-joo (Ryu Seung-ryong). Costui è intenzionato a tenere in vita il Re fino a quando la Regina (Kim Hye-jun), sua figlia, partorirà l’erede al trono che spodesti Chang dalla linea di successione. Giunto a destinazione, il principe scopre che è in corso un’epidemia inarrestabile che trasforma gli uomini in bestie assetate di sangue. Insieme all’infermiera Seo-bi (Bae Doona), al fuciliere Yeong-sin (Kim Sung-gyu), al magistrato Jo Beom-pal (Jun Suk-ho) e al nobile Ahn Hyeon (Heo Joon-ho), il principe cercherà di fermare l’epidemia e gli intrighi di potere di Jo Hak-joo.

Titolo Originale
킹덤 시즌 1-2 (king-deom si-jeun-1-2)
Genere
Serie TV, Horror, Costume
Regia
Kim Seong-hun, Park In-je
Sceneggiatura
Kim Eun-hee
Interpreti
Ju Ji-hoon, Ryu Seung-ryong, Bae Doona, Kim Sang-ho
Corea del Sud, 2019, 6+6 episodi

Il successo planetario di Train to Busan ha dettato i canoni estetici dello zombie movie coreano
Inotre ha rivitalizzato un genere che, sgonfiatosi il trend dell’influenza j-horror, non aveva più molto da offrire, se non nelle riuscite declinazioni thriller. Come conseguenza, Il fenomeno avviato da Yeon Sang-ho ha riempito le sale e le piattaforme streaming di innumerevoli zombie movie di successo e dai sottogeneri più disparati. Ad esempio il film in costume Rampant di Kim Seong-hoon, le commedie The Odd Family: Zombie On Sale di Lee Min-jae e Zombie Crush in Heyri di Jang Hyeon-sang e Kim Joon-sik, o il recente action #Alive di Cho Il-hyeong.
A suggellare questa sorta di new-wave horror, il regista di A Hard Day porta il marchio di fabbrica dello zombie movie coreano su Netflix. Insieme alla sceneggiatrice Kim Eun-hee dà vita a un prodotto seriale di successo, arrivato alla seconda stagione e prossimo a una terza.
Le prime due stagioni di Kingdom possono essere prese come un unicum spazio-temporale, con un suo principio e una fine.
A dimostrazione di ciò, le star protagoniste sono sempre le stesse. Sebbene nella seconda stagione vi sia l’introduzione di alcuni personaggi secondari, che magari avranno più spazio nel prequel Kingdom: Asin. Come ad esempio la superstar Jun Ji-hyun, qui presente in un cameo, che ne sarà la protagonista.
Per quanto riguarda le note positive, queste sono riscontrabili in scene d’azione spettacolari e in una fotografia livida che esalta, insieme al trucco e agli effetti speciali, l’estetica orrorifica relativa agli infetti.
Ciò che lascia un po’ perplessi è la sceneggiatura.
Come in ogni prodotto seriale, Kingdom procede per colpi di scena che servono a mantenere vivo l’interesse, soprattutto nella seconda stagione. Ma alcune scelte sono poco razionali e sembrano allungare il brodo per cavalcare l’onda del successo. Ad esempio, non si comprende perché Chang risparmi la vita a Jo Hak-joo dopo aver dichiarato di volerlo uccidere. O perché Chang non decida di rendere pubblica la vera identità dell’erede al trono, in modo da regnare salvando la vita all’infante. A tutto questo si aggiungono i timori finali immotivati di Seo-bi, che servono solo ad aprire la strada a una terza stagione, che magari saprà essere più esaustiva a riguardo.
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Pubblicato il 23/10/2020 da KoreanWorld.it
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