


In The Divine Move 2: The Wrathful Gwi-soo (Park Sang-hoon) parte per Seul dopo aver assistito allo stupro della sorella Soo-yeon (Shin Soo-yeon), commesso da Hwang Deok-yong (Jung In-kyum), il suo maestro di Baduk. Grazie al suo talento nel gioco del Baduk, Gwi-soo riesce a guadagnarsi da vivere vincendo contro qualsiasi avversario. Il giocatore Heo Il-do (Kim Sung-kyun) nota le sue potenzialità e lo addestra, per poi sfruttare le sue doti all’insaputa dei suoi opponenti. Busan Weed (Heo Sung-tae) però, non accetta di essere sconfitto e uccide Il-do.
A Gwi-soo non resta che rifugiarsi nel tempio in cui Il-do lo ha addestrato e meditare la propria vendetta, non solo contro Busan Weed, ma soprattutto contro Hwang Deok-yong. Diventato adulto, Gwi-soo (Kwon Sang-woo) chiede al signor “Cacca” (Kim Hee-won) di organizzargli delle sfide di Baduk. Prima di affrontare Hwang, Gwi-soo deve misurarsi con avversari temibili come lo sciamano (Won Hyun-joon). Intanto un ragazzo (Woo Do-hwan) gli dà la caccia poiché lo ritiene responsabile della morte del padre, suicidatosi dopo aver perso a Baduk contro Il-do.

Titolo Originale
신의 한 수: 귀수편 (gui-soo)
Genere
Azione
Regia
Khan Lee
Sceneggiatura
Yoo Seong-hyeob
Interpreti
Kwon Sang-woo, Kim Hee-won, Kim Sung-kyun, Heo Sung-tae, Woo Do-hwan, Jung In-kyum, Won Hyun-joon, Park Sang-hoon, Shin Soo-yeon, Yoo Sun, Hong Ki-joon, Kim Jung-pal, Jun Ji-an
Corea del Sud, 2019, 106′

The Divine Move 2: The Wrathful prosegue la saga sulla vendetta incentrata sul gioco del baduk, iniziata 5 anni prima con The Divine Move.
Sebbene regista, storia e personaggi siano diversi rispetto al primo capitolo, a scrivere la sceneggiatura è sempre Yoo Seong-hyeob. Ne risente una trama che non fa altro che ripetersi con poche variazioni sul tema. Siamo insomma sempre di fronte a un vengeance movie in cui il protagonista gioca a Baduk per cercare e ottenere vendetta. Tuttavia, stavolta l’approccio è più fumettoso, con conseguenze nefaste sul piano narrativo. Ne è un esempio la fuga del protagonista dal suo villaggio, che pare sulle prime esagerata, sebbene il motivo per cui Gwi-soo abbandoni la sorella venga spiegato successivamente.
Ma è tutto l’impianto narrativo a soffrire di un asservimento fumettoso al tema del film, che rasenta il ridicolo.
Il Baduk è onnipresente. In televisione danno notizie sulla sfida di Hwang, e il barista ha sul bancone una tavola da gioco. Funge anche da catalizzatore del matrimonio tra “Cacca” (sì, si chiama proprio così) e Madame Hong (Yoo Sun). Quest’ultima poi, relegata a un ruolo fondamentalmente inutile anche come orpello esornativo.
Ci sono poi villain eccessivamente caricaturali. Hwang Deok-yong e lo sciamano sono insopportabili, non tanto per i loro rispettivi ruoli, ma perché li accomuna un ghigno fastidiosamente artificioso. Per quanto riguarda lo sciamo poi, è assolutamente pretestuoso il suo inserimento in una trama di cui non se ne sente il bisogno nell’economia della storia. Serve unicamente per far emergere il motivo per cui abbia un senso la fuga di Gwi-soo dal suo villaggio. Per il resto, non si vede perché Gwi-soo non possa subito affrontare Hwang senza passare per confronti minori.
Il momento più pacchiano si raggiunge comunque nella sfida con Busan Weed sulle rotaie di una ferrovia. Mentre Gwi-soo e il figlio dell’imprenditore suicida potrebbero tranquillamente risolvere subito le loro controversie a suon di pugni, ma preferiscono ovviamente giocare prima a Baduk.
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Pubblicato il 07/01/2022 da KoreanWorld.it
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