


In Welcome to the Guesthouse Joon-geun (Lee Hak-joo) è uno studente universitario che ha procrastinato la laurea per cercare lavoro. Non riuscendo ad iscriversi al semestre invernale, è costretto a lasciare il dormitorio dell’università. Necessita quindi di trovare un impiego part-time che gli garantisca vitto e alloggio per sopravvivere al rigido inverno della provincia di Gangwon.
Per caso trova una foresteria per surfisti e chiede al proprietario di assumerlo, pur non avendo mai surfato in vita sua. Mentre lavora lì e impara a surfare con l’aiuto di tre ospiti abituali della struttura, ha un diverbio con il ricco Seong-min (Kim Bum-jin). I due si sfidano in una gara di surf in cui il perdente non dovrà più mettere piede nella zona. Intanto il suo relatore (Son Jong-hak) lo chiama per comunicargli l’opportunità di un colloquio di lavoro che si terrà proprio il giorno della sfida. Joon-geun si trova così nel dilemma di dover scegliere tra la sfida e il colloquio.

Titolo Originale
어서오시게스트하우스 (eo-seo-o-si-ge-seu-teu-ha-u-seu)
Genere
Commedia
Regia e Sceneggiatura
Shim Yohan
Interpreti
Lee Hak-joo, Park Sun-young, Shin Min-jae, Shin Jae-hoon, Kim Bum-jin, Kim Yoonji, Kim Joo-hun, Im Ji-hyeong, Son Jong-hak, Lee Seung-cheol, Lee Ji-soo, Moon Dong-hyeok, Kim Jin-hee
Corea del Sud, 2019, 99′

Tramite la commedia, Shim Yohan racconta in Welcome to the Guesthouse l’incertezza di giovani incastrati tra sogni utopici e compromessi pragmatici.
Joon-geun è uno di questi e ne rappresenta il paradigma. Non avendo un budget sufficiente a garantirgli un’istruzione adeguata agli standard richiesti dalla società, deve accontentarsi di frequentare un college di seconda fascia. E tuttavia, pur facendo del suo meglio, non ottiene buoni voti che lo avvicinino a una tanto agognata laurea. Intanto deve pure mantenersi (non solo gli studi). E anche trovare un lavoro, che non sia un dequalificante lavoretto part-time, diventa un’impresa.
La necessità di trovare un modo per sopravvivere gli fornisce l’occasione di scoprire la passione che possa guidarlo nelle sue scelte di vita. Sicuramente i professori (la società) lo hanno instradato nell’unica via percorribile di un alienante lavoro d’ufficio. Ma, come spiega Yoo-na (Park Sun-young), la vita è la sua, ed è determinata dalle scelte che compie. Dev’esserci di più nella vita, come Joon-geun dichiara al candidato che ha compreso come riuscire a coltivare una passione sia fondamentale per avere fiducia in sé stessi e nelle proprie capacità, spendibili anche in altri ambiti.
Tuttavia, nonostante l’insegna didascalica che cita “Non me ne importante niente, cavalco la mia onda”, o il messaggio del lasciarsi travolgere dall’onda per sapere l’effetto che fa, ovvero del misurarsi con i propri sogni per realizzare se siano davvero irraggiungibili, rimane il fatto che la domanda di Joon-geun (come fa il surf ad essere una scelta?) non ottiene una vera e propria risposta. La manifestazione plastica del suo possibile destino può essere rappresentata dagli stessi ospiti della foresteria, che però non convincono nel loro vivere di sola ingenuità.
Pubblicato il 10/02/2022 da KoreanWorld.it
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