

P1H racconta di un futuro distopico in cui droni spargono in tutto il mondo il virus Alcor, capace di provocare nelle vittime istinti omicidi e perdita di memoria e delle capacità motorie. A contrastarli vi sono un manipolo di sopravvissuti tra cui Theo, Jongseob, Noona (Seolhyun) e Han (Jung Jin-young). Durante una delle loro perlustrazioni i quattro incontrano un ragazzo (Soul) immune al virus. In una Seoul del passato invece Jiung e Keeho, dopo aver perso la memoria, si ritrovano in possesso di superpoteri in grado di contrastare Masked Ghost, il responsabile della diffusione del virus. Diffusione che avverrà solo nel 2020, quando l’aspirante ballerino Intak e la studentessa Chae-yoon (Lee Chae-yun) saranno salvati da Han e scopriranno di avere anch’essi dei superpoteri.

Titolo Originale
피원에이치: 새로운 세계의 시작 (pi-won-e-i-chi: sae-ro-un se-gye-eui si-jak)
Genere
Fantascienza
Regia e Sceneggiatura
Chang
Interpreti
Keeho, Theo, Jiung, Intak, Soul, Jongseob, Jung Jin-young, Jung Hae-in, Yoo Jae-suk, Jung Yong-hwa, Seolhyun, Jo Jae-yun, Choi Yeo-jin, Lee Chae-yun, Kim Seo-ha, Lee Jae-woo
Corea del Sud, 2020, 105′

P1H del regista Chang (The Target, Canola) è un film di fantascienza prodotto dalla FNC Entertainment allo scopo di creare un universo cinematico attorno alla sua nuova boy band, i P1Harmony.
Chang propone un universo cinematico che trae ispirazione da diverse fonti tra le più disparate. Si va dal silenzio di A Quiet Place ai droni che sembrano uscire da una puntata di Black Mirror. Per non parlare del virus disumanizzante, che da Train to Busan in poi è diventato un marchio di fabbrica dell’horror coreano. Inoltre, è impossibile non notare nei superpoteri dei nostri eroi similitudini con quelli dei corrispettivi Marvel, tanto che Jiung teletrasporta se stesso e gli altri alla stessa maniera di Nightcrawler.
Nonostante i membri dei P1H siano alla loro prima prova dietro la cinepresa, se la cavano più o meno tutti. Ciò che stona più che altro è la struttura narrativa tripartita, che solo verso la fine trova un senso d’unità. Per tutto il resto del film infatti, sembra di assistere a tre episodi slegati tra loro, che hanno in comune unicamente la minaccia del virus.
Gli elementi fantascientifici poi, oltre a difettare nell’effettistica, assai modesta, non vengono chiariti nel loro background. Come ad esempio i droni, che spuntano dal nulla senza un’adeguato racconto della loro genesi, o il mistero che si cela dietro la stella Alcor e le meteoriti, che rimane tale. Ma è soprattutto l’orsacchiotto di peluche parlante a non avere un perché, se non quello di giustificare il potere generativo di Chae-yoon. Sicuramente sono dettagli che beneficeranno di una maggiore spiegazione in futuri episodi, visto che come film in sé lascia troppi buchi da riempire.
Pubblicato il 10/05/2021 da KoreanWorld.it
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