


La Baseball Girl che dà il titolo al buon esordio di Choi Yun-tae è Joo Soo-in (Lee Joo-young), un’atleta un tempo prodigio che ora deve fare i conti con i propri limiti fisici. Durante gli anni delle medie Soo-in surclassava di gran lunga i suoi compagni di squadra maschi. Tanto che alle superiori venne reclutata nella squadra di baseball della scuola, un po’ per il suo talento, e un po’ perché la prima ragazza a giocare in uno sport maschile avrebbe portato pubblicità all’Istituto. Ma con l’età dello sviluppo, il divario fisico tra i sessi si fa sentire. Mentre il suo compagno di squadra Lee Jeong-ho (Kwak Dong-yeon), un tempo mediocre, viene preso in una squadra di professionisti, lei riceve solo inviti a rinunciare alla carriera professionista.

Titolo Originale
야구소녀 (ya-gu-seo-nyeo)
Genere
Drammatico, Sportivo
Regia e Sceneggiatura
Choi Yun-tae
Interpreti
Lee Joo-young, Lee Joon-hyuk, Yum Hye-ran, Song Young-kyu, Kwak Dong-yeon, Joo Hae-eun, Park Yeon-soo, Kim Jong-soo, Lee Chae-eun, Heo Jung-do, Lee Jang-yoo, Yoo Jae-myung
Corea del Sud, 2019, 105′

Quando la Lega professionista di Baseball venne fondata, si decise che per regolamento le donne non avrebbero dovuto giocare. Solo dopo che la regola venne rimossa nel 1996, fu consentito l’ingresso nella Lega anche al genere femminile.
Ma per una ragazza sfondare in questo sport è praticamente impossibile, non tanto per questioni di genere e maschiliste, ma soprattutto fisiche. In Baseball Girl è lo stesso Choi Jin-tae (Lee Joon-hyuk), l’allenatore di Soo-in, a dimostrarle che per quanto possa allenarsi e voglia perseguire i suoi obiettivi, non potrà mai lanciare una palla a 150 km/h e sperare così di essere ingaggiata in una squadra di professionisti.
Anche la madre (Yum Hye-ran) la esorta a rinunciare ai propri sogni in favore di un lavoro sicuro in fabbrica per non fare la fine del padre (Song Young-kyu), un disoccupato che studia ottenendo però solo fallimenti.
Il cinismo pragmatico della madre, che pensa giustamente al sostentamento della famiglia, unito a quello dell’allenatore, che ancora deve elaborare il divorzio dalla moglie, si scontra con la determinazione e l’ostinazione di Soo-in.
Ma è proprio Il suo atteggiamento sfrontato, il suo non arrendersi mai, ad aprire una breccia negli adulti disillusi con cui si confronta. E così Jin-tae troverà una soluzione che sfrutti i punti di forza della giovane allieva, perché è inutile insistere su una debolezza di cui non potrà mai sbarazzarsi. L’importante poi, non è tanto lanciare una palla a velocità impossibili, ma rendere difficile al battitore battere la palla. Facendo di necessità virtù, come nei migliori film sportivi, Soo-in proverà di potercela fare prima di tutto a se stessa. In seguito, anche tutti coloro che la circondano si ricrederanno. Come il manager della squadra di professionisti, che le offre in prima battuta un lavoro meno qualificante. O come l’amica che non ha più calli nelle mani, perché ha smesso di suonare la chitarra che adorava.
Baseball Girl non indugia affatto nel sentimentalismo. Il rapporto tra Soo-in e Jeong-ho non è altro che un mero passaggio interlocutorio strettamente legato al messaggio formativo del film. Ne guadagna in autenticità la caratterizzazione della protagonista, impegnata a prendersi dalla vita ciò che vuole, perfino un gelato che da piccola non poteva avere.
La sorprendente Lee Joo-young, premiata quest’estate con il Rising Star Asia Award al NYAFF, esalta la figura androgina di un tomboy vincente, non tanto nel gioco, ma nelle avversità che le si presentano durante il cammino. Mentre la carica drammatica del film è tutta sulle spalle di Yum Hye-ran, seguita nel suo percorso di comprensione della scelta della figlia.
Pubblicato il 04/11/2020 da KoreanWorld.it
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