


In Happy Bus Day i membri di una famiglia si riuniscono per festeggiare l’ultimo compleanno del primogenito, il disabile Seung-hyun (Kim Kwon-hoo). La loro intenzione è infatti quella di avvelenarlo ponendo fine non solo al suo tormento, ma a quello di tutta la famiglia. La madre non può più prendersene cura per sopraggiunti limiti d’età, e i fratelli non possono e non vogliono farsi carico di ulteriori responsabilità. Prima di procedere con il delitto, ciascun membro della famiglia si reca al capezzale della vittima per porgergli un ultimo commiato.

Titolo Originale
해피뻐스데이 (hae-pi-bbeo-seu-dei)
Genere
Commedia, Drammatico
Regia
Lee Seung-won
Interpreti
Seo Kab-sook, Kim Sun-young, Lee Jae-in, Lee Ju-won, Kim Kwon-hoo, Park Ji-hong, Kim Ae-jin, Kim Seong-min, Jang Sun, Kim Yong-joon, Jeong Ga-i, Kang Seon-yeong, Lee Seung-won
Corea del Sud, 2016, 113′

Happy Bus Day è una commedia corale nerissima su una famiglia e una società disfunzionali che elevano la devianza a norma di vita.
Ogni personaggio che popola la pellicola è infatti accomunato da contraddizioni e comportamenti amorali mai messi in discussione. Innanzitutto c’è la famiglia, al cui vertice siede la matriarca (Seo Kab-sook). Talmente è preoccupata che il figlio possa contrarre malattie veneree, da versare lei stessa il veleno che ne causerà la morte. Poi c’è il secondogenito Ki-tae (Lee Jae-in), figlio di uno stupro. Costui ruba la ragazza al fratello, a sua volta stuprandola, e desidera ardentemente la nuova fiamma di Seong-il. Quest’ultimo (Lee Ju-won) difende una liceale da uno stupro, quando egli stesso ne aveva compiuto uno ai danni di quella che sarebbe poi diventata la sua sorella acquisita (Kim Ae-jin). A completare il quadro familiare vi sono poi i figli minori, lo psicolabile Seung-hwan (Kim Seong-min) e il transessuale Sang-hoon (Park Ji-hong), l’unico a mostrare compassione verso il fratello disabile, anche se in maniera controversa.
Seon-yeong (Kim Sun-young), la moglie di Ki-tae, è forse l’unico elemento dell’insieme a distinguersi per un atteggiamento conforme alle regole della società, se non fosse che anche la fauna sociale offre un’umanità altrettanto singolare. Vi è ad esempio un’operatrice sociale che scambia la carità per prostituzione. Per non parlare dello stupratore (interpretato dallo stesso regista) che maschera con fantomatiche conoscenze il suo complesso d’inferiorità. E infine c’è Jeong-bok (Jang Sun), una ragazza disinibita e strafottente che ha tentato più volte il suicidio e cerca di colmare il suo vuoto di disperazione con i videogiochi.
Tuttavia, anche Seon-yeong ha i suoi scheletri nell’armadio, e avalla ogni genere di abiezione consumata all’interno della famiglia pur di farne parte.
Lee Seung-won in Happy Bus Day è di certo provocatorio, ma non tanto nel denunciare lo stato dell’assistenza sociale Corea del Sud.
Ciò che interessa al regista è più che altro togliere il velo dell’ipocrisia tramite un umorismo sì grottesco, ma specchio di un inconscio aberrante.
Pubblicato il 24/06/2021 da KoreanWorld.it
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