


Jun (Kwon Sang-woo) è un orfano, molto più forte dei ragazzi della sua età, che ha perso i suoi genitori, entrambi atleti olimpionici, in un incidente stradale. L’agente dei NIS Cheon Deok-kyu (Jung Joon-ho) individua nel ragazzo delle potenzialità e lo addestra per farlo diventare un’arma umana del progetto Team Shield, ma l’agente Jun finge la propria morte durante una missione per poter coltivare il suo sogno di diventare fumettista.
15 anni dopo, Jun è sposato e ha una figlia (Lee Ji-won). Non ha avuto successo come disegnatore di webtoon, tanto che è costretto a lavorare come manovale per aiutare la moglie (Hwang Woo-seul-hye) a far quadrare i conti. Stroncato dalle critiche del pubblico al suo ultimo lavoro, Jun affoga il dispiacere nell’alcol e, influenzato dalla figlia che gli ha consigliato di trasporre nelle sue opere la sua vita reale, disegna tutti gli episodi relativi al suo passato da agente segreto. La mattina dopo Jun scopre con sommo sgomento che la moglie, entusiasta del suo lavoro, ha reso disponibile online tutto ciò che egli ha disegnato durante la notte, e la sua vera identità è ora esposta sia ai NIS che ai nemici che ha affrontato in passato.

Titolo Originale
히트맨 (hi-teu-maen)
Regia
Choi Won-Sub
Sceneggiatura
Choi Won-Sub, Shin Joong-ryul
Interpreti
Kwon Sang-woo, Jung Joon-ho,
Hwang Woo-seul-hye, Lee Yi-kyung,
Lee Ji-won, Heo Sung-tae,
Jo Woon, Heo Dong-won,
Lee Joon-hyuk, Lee Joong-ok
Corea del Sud, 2019, 110′

Hitman: Agent Jun è un action comedy che si struttura tra equivoci e trovate comiche con inserti d’animazione e qualche scena d’azione a giustificare il soggetto del film. Dopo un incipit che presenta in pochi minuti la nascita, l’ascesa e la presunta scomparsa dell’agente, ci ritroviamo catapultati 15 anni dopo in un appartamento dove lo stesso agente, invecchiato di neanche un secondo, sembra quasi aver immaginato il suo passato, anziché averlo vissuto. Il suo sogno di diventare un fumettista si scontra con l’incapacità di trovare ispirazione, che otterrà riappropriandosi della sua identità rinnegata, ma a scapito dell’incolumità sua e della propria famiglia.
Da qui in poi l’agente segreto entra in azione e anche l’ironia che pervade ogni scena: lotta con una molletta al naso quasi fosse in un action hongkonghese; raggiunge la moglie tenuta in ostaggio per poi rimandare il salvataggio; parla al telefono nascosto nelle mutande del suo ex capo facendola apparire una fellatio agli occhi di chi lo affianca con l’auto, e via discorrendo.
Nonostante alcune scelte siano volutamente stridenti per suscitare umorismo, come il voler far vestire i panni dell'”addestratore infernale” al bonaccione Jung Joon-ho, o far inveire e ubriacare la moglie morigerata (Hwang Woo-seul-hye) invece di farla fuggire, o ancora far sorridere l’agente Cheol di Lee Yi-kyung quando viene pestato a sangue da quel fico dell’agente Jun, altre sono alquanto irritanti. La figlia che supplica in lacrime Cheol di lasciar andare il padre sembra una scena comica riuscita male e il capo dei NIS non fa altro che urlare in faccia alla gente per tutto il film, tanto da far temere per le corde vocali di Heo Sung-tae.
La sensazione complessiva che lascia è ad ogni modo quella di una commedia di basso livello che punta tutto su del facile umorismo non sempre efficace.
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Pubblicato il 07/09/2020 da KoreanWorld.it
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