


In Rolling Joo-ri (Shim Dal-gi) sostituisce la madre (Jung Eun-kyung-I) a lavoro poiché quest’ultima deve badare alla nonna malata. Impara così a preparare il kimbap e a gestire il piccolo ristorante della madre. Oltre a cucinare fa anche la conoscenza degli avventori del locale, tra cui un bambino (Yu Yeon-suk) e Lee Won (Woo Hyo-won), uno studente che la incuriosisce. Ma, cosa più importante, esce dallo stato letargico in cui era finita dopo aver abbandonato gli studi.

Titolo Originale
말아 (mal-la)
Genere
Drammatico
Regia
Kwak Min-seung
Sceneggiatura
Min Kang-san
Interpreti
Shim Dal-gi, Jung Eun-kyung, Woo Hyo-won, Jung Eui-soon, Son Seok-bae, Yu Yeon-suk, Lee Joon-seop, Park Ye-jin, Jeong Mi-kyeong, Lee Bo-rim, Yoon Beom-sik, Song Ja-hee
Corea del Sud, 2021, 76′

Rolling è una sorta di coming of age ai tempi del covid, in cui la resilienza è un imperativo, piuttosto che un termine di circostanza
Infatti, il motivo per cui Joo-ri esce fuori dalla sua tana di sigarette e videogiochi non è imputabile alla malattia della nonna, o almeno non del tutto. A convincerla a darsi da fare è soprattutto la minaccia di essere sfrattata dalla sua stessa madre, in cerca di una fonte di reddito che possa sopperire alle mancate entrate di un negozio, costretto a chiudere per via di una clientela non più disposta a mangiare fuori per via del pericolo di contagio.
Joo-ri fa ad ogni modo di necessità virtù, trovando nel rollare il kimbap un’attività che la realizza, tanto da qualificarla durante un colloquio di lavoro (rigorosamente online). In esso trova anche quel passaggio di testimone che la lega alla madre e ai ricordi della nonna. Non stupisce quindi che inciti la madre a non chiudere il negozio, simbolo di quel legame da custodire con cura, soprattutto ora che la nonna non c’è più. Inoltre, uscendo dal suo guscio, ha occasione di fare nuove conoscenze, tra cui un ragazzo che possa distoglierla dalla nostalgia verso il suo ex. Infine si cerca un lavoro per raggiungere l’indipendenza e completare un breve ma intenso percorso di crescita.
Azzeccata la scelta dell’attrice protagonista, una Shim Dal-gi capace di restituire, con poche smorfie imbronciate e impressionante naturalezza, la genuinità di un personaggio che vive le sue esperienze ritrovando la fiducia in se stessa.
Pubblicato il 02/09/2023 da KoreanWorld.it
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