





In The Fox with Nine Tails, il giudice degli inferi invia sulla Terra un’agente (Dok-go Young-jae) con il compito di prendere, viva o morta, l’ultima volpe dalle nove code. Costei è Harah (Ko So-young), la direttrice di un locale, che attende di divorare l’ultima vittima, per poi diventare un essere umano. L’occasione le si presenta quando soccorre Hyuk (Jung Woo-sung), un tassista aggredito da un gruppo di malviventi. Tuttavia Harah e Hyuk finiscono con l’innamorarsi.



Titolo Originale
구미호 (Gumiho)
Genere
Fantasy, Horror, Romantico
Regia e Sceneggiatura
Park Heon-soo
Interpreti
Ko So-young, Jung Woo-sung, Dok-go Young-jae, Ahn Suk-hwan, Lee Keun-hee, Lee Ki-young, Park Gil-soo, Lee Bong-gyu, Kwon Hae-hyo, Bang Eun-hee
Corea del Sud, 1994, 115′



The Fox With Nine Tails rilegge un’antica leggenda popolare in chiave moderna, e introduce per la prima volta la CGI nel cinema coreano.
Tuttavia, al di là degli effetti visivi primitivi, che il pubblico smaliziato di oggi faticherebbe a digerire, The Fox with Nine Tails cerca di restituire le atmosfere fantasy soprattutto col trucco e l’uso dei cavi (che un orecchio attento riesce addirittura a sentire). Non si può non pensare, nell’uso di queste tecniche, ad una chiara influenza del coevo cinema di genere di Hong Kong, da Storia di Fantasmi Cinesi a The Bride With White Hair.
Il film segue il convenzionale copione del sacrificio d’amore, che una coppia come Jung Woo-sung e Ko So-young, qui agli esordi sul grande schermo, fatica a rendere credibile. Soprattutto Jung Woo-sung, sembra in continua oscillazione tra discutibili atteggiamenti violenti e contrizioni bipolari.
Per il resto, la chiave comica è affidata a Dok-go Young-jae, nel ruolo di generatore di equivoci e doppi sensi. La sua ingenuità dialoga con la scaltrezza di altri volti della commedia come Ahn Suk-hwan e Kwon Hae-hyo, dando vita a siparietti che equivocano sull’Inferno e i rapporti con il Nord.
Pubblicato il 15/02/2022 da KoreanWorld.it
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