


In My Perfect Roommate, l’anziana Geum-boon (Na Moon-hee) partecipa a un programma di condivisione del suo appartamento per dividere le spese. Offre così allo studente universitario Ji-woong (Choi Woo-sung) la possibilità di trovare una sistemazione adeguata alle sue disponibilità economiche. Tuttavia Geum-boon, solitaria e diffidente, impone al nuovo coinquilino di non invadere i suoi spazi, delimitati da un nastro isolante che pare decorare l’appartamento come un’opera di Mondrian. Il ragazzo, pur di restare, accetta le disposizioni dell’anziana signora, perfino quella di non utilizzare il bagno di casa per espletare i propri bisogni.
Nonostante gli inziali problemi di convivenza, i due si affezionano ben presto l’uno all’altra, ponendo fine alle loro rispettive solitudini.

Titolo Originale
룸 쉐어링 (rum swe-eo-ring)
Genere
Commedia, Drammatico
Regia e Sceneggiatura
Lee Soon-sung
Interpreti
Na Moon-hee, Choi Woo-sung, Choi Sun-ja, Kim Kang-min, Moon Dong-hyeok, Lee Dong-kyu, Kim Sol-bi, Seo Ju-hyeong, Jeong Soo-han, Kim Si-young, Ahn Kil-kang, Jung In-gi, Choi Seung-yoon
Corea del Sud, 2021, 93′

Seppur con estrema leggerezza, My Perfect Roommate denuncia la solitudine della società contemporanea, che s’insinua ad ogni età.
A dichiararlo in tutta evidenza è il lavoro part time di Ji-woong, che pulisce e disinfesta appartamenti che hanno ospitato le morti solitarie dei propri inquilini. Se nel primo caso a morire dimenticato dal mondo è un anziano, nel secondo è uno studente morto suicida.
Sotto accusa è sicuramente una società frenetica, indaffarata a realizzarsi economicamente ma non umanamente. Lo dimostrano figlio e nuora di Jeom-rye (Choi Sun-ja), preoccupati più a trovare i soldi nascosti della madre che a farle compagnia, delegata a uno sconosciuto.
La famiglia di provenienza è importante più per i presupposti socioeconomici che può assicurare, che per la funzione di rete sociale che neanche lo Stato assume. Pertanto vediamo uno Ji-woong che cerca di non svelare il suo status di orfano, associato in Corea alla mancanza di educazione, e conseguentemente alla delinquenza. E non importa se è un bravo ragazzo. Sarà sempre marchiato come un emarginato. Come lo è davvero Dae-hoon (Moon Dong-hyeok) che, uscito dall’orfanotrofio, lasciato da solo a se stesso, cos’altro può fare se non rubare? Mentre l’anziana Geum-boon deve ingegnarsi come può per mantenersi da vivere. E come descritto in molte produzioni audiovisive coreane, si guadagna da vivere raccogliendo cartoni per strada.
Ma la famiglia, in realtà, è altro. È prendersi cura in maniera disinteressata dell’altro per ricevere in cambio affetto non richiesto. Così come il cane a cui Ji-woong fa pet sitting, che non a caso scardina per primo il muro di diffidenza e solitudine di Geum-boon.
Pubblicato il 06/09/2022 da KoreanWorld.it
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