


In The Golden Holiday Kwak Do-won è Hong Byeong-soo, un poliziotto indebitato fino al collo dopo aver chiesto un prestito per il suo amico Kim Yong-bae (Kim Sang-ho). Quest’ultimo è scappato nelle Filippine senza lasciare traccia, e Byeong-soo è costretto a mettere all’asta la propria casa per ripianare il debito dell’amico. Ma le coincidenze vogliono che Byeong-soo parta per le Filippine. Infatti la moglie vuole fare un viaggio all’estero per il loro decimo anniversario. Inoltre i suoi colleghi gli pagano il viaggio per addossargli l’intera colpa di una storia di mazzette in cui sono coinvolti, intanto che è via.
Giunto a destinazione, il poliziotto incontra una sua vecchia conoscenza, Hwang Man-cheol (Kim Dae-myung). Costui lo informa che Yong-bae è rinchiuso in carcere per omicidio. In realtà è stato incastrato da Patrick (Kim Hee-won), uno spietato assassino alla ricerca del tesoro di Yamashita. Ma solo Yong-bae conosce il nascondiglio dov’è custodito il tesoro. Byeong-soo aiuterà il suo amico per cercare il tesoro o cercherà il tesoro per aiutare il suo amico?

Titolo Originale
국제수사 (guk-je-su-sa)
Genere
Commedia, Poliziesco
Regia e Sceneggiatura
Kim Bong-han
Interpreti
Kwak Do-won, Kim Dae-myung, Kim Hee-won, Kim Sang-ho, Shin Seung-hwan, Shin Dong-mi, Lee Han-seo, Christian Villete, Fredie Abao, Son Hyun-joo, Jo Jae-yun, Lee Bong-ryeon
Corea del Sud, 2020, 106′

Kim Bong-han, alla sua quarta fatica, dirige una commedia poliziesca su un’amicizia messa a dura prova dal denaro prestato, esatto e infine bramato.
Fin dai primi minuti, in The Golden Holiday, ci si ritrova davanti a un’impiegata di banca totalmente insensibile al tracollo finanziario del protagonista. E i colleghi di quest’ultimo sono sotto indagine per via di vicende di corruzione che li coinvolgono. Come se non bastasse, il suo amico di una vita se l’è svignata nelle Filippine dopo avergli chiesto un prestito che non ha più restituito.
In un contesto in cui sarebbe logico aspettarsi una rivalsa, il protagonista lascia ai suoi ricordi d’infanzia prendere il sopravvento. E con l’aiuto di un altro amico/nemico cercherà di salvare capra e cavoli, mettendo sì le mani sul tesoro, ma senza sacrificare l’amico sull’altare dell’avidità. Nel raggiungere i suoi obiettivi troverà una strada spianata di gag telefonate che lo aiuteranno nei suoi intenti. Come ad esempio il piano di spingere Patrick ad entrare in un bagno pubblico dopo avergli rovesciato addosso un secchio d’acqua sporca, che avviene come da copione. O come il fatto che i filippini Tambay nascondino doti da combattenti implacabili dietro il loro aspetto innocuo.
Il cast, di ottimo livello, non riesce ad ogni modo a dare una marcia in più a una commedia intrinsecamente modesta sul piano narrativo. Kwak Do-won dà vita a un personaggio tutto sommato bonario, per quanto avrebbe tutto il diritto di sentirsi quanto minimo collerico. Mentre il personaggio di Kim Hee-won, abbonato ai ruoli da villain, finisce col risultare più stupido (come i lingotti falsi stanno a sottolineare) che pericolosamente astuto. Per di più Kim Dae-myung, Kim Sang-ho e Shin Dong-mi vengono impiegati in ruoli secondari e ininfluenti. Mentre Son Hyun-joo, che insieme a Kim Sang-ho aveva già recitato in Ordinary People sempre di KIM Bong-han, riesce come al suo solito ad infondere ironia al personaggio che interpreta.
Pubblicato il 26/12/2020 da KoreanWorld.it
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