


In The Last Ride Go-hwan (Ryu Deok-hwan) è uno studente delle superiori affetto dal morbo di Lou Gehrig. Il suo più grande sogno prima di morire è quello di diventare un uomo facendo sesso con una donna almeno una volta nella vita. Al fine di esaudire il suo ultimo desiderio, i suoi amici di una vita Nam-joon (Kim Dong-young) e Gap-deok (Ahn Jae-hong) ne passano di tutti i colori.

Titolo Originale
위대한 소원 (wi-dae-han so-won)
Genere
Commedia
Regia e Sceneggiatura
Nam Dae-joong
Interpreti
Ryu Deok-hwan, Kim Dong-young, Ahn Jae-hong, Jeon No-min, Jeon Mi-sun, Bae Jung-hwa, Han Kuk-jin, Kim Ra-hee, Lee Han-wi, Lee Byeong-heon, Woo Ji-won
Corea del Sud, 2015, 93′

La SLA è una malattia neurologica progressiva e incurabile. Le cellule nervose del cervello e del midollo spinale che controllano i movimenti dei muscoli si deteriorano gradualmente. Come risultato, i muscoli si atrofizzano conducendo alla paralisi e alla morte nel giro di 2 o 5 anni. Con questo messaggio, tutt’altro che allegro, si apre dunque l’esordio del regista Nam Dae-joong, se non fosse che il sottofondo musicale che lo accompagna è la base di un sogno erotico, preludio di una eiaculazione notturna.
Tramite il suo sdrammatizzare, trattando con estrema leggerezza un evento drammatico, The Last Ride mette quindi subito le carte in tavola.
In fondo tutti prima o poi devono morire, e non è la morte in sé a spaventare. Infatti, la vera condanna per un adolescente allettato è non poter controllare l’unico muscolo che gli funziona. Tanto che, per nascondere l’imbarazzo di una eiaculazione di fronte alla madre, Go-hwan è costretto a orinarsi addosso. Inoltre, una vita non vissuta è già una morte di per sé, e poter provare l’ebrezza di un rapporto completo che qualsiasi atto masturbatorio non potrà mai restituirgli, diventa una necessità improcrastinabile.
Purtroppo il suo ambiente familiare e amicale non riesce a scorgere i suoi turbamenti, e lo considera ancora il ragazzino che non è e non vuole essere più. Tanto che alla domanda “c’è qualcosa che desideri fare?”, ognuno risponde secondo le proprie aspettative. E così Il padre confonde il suo sguardo attonito verso il seno di un’atleta con l’esigenza di fare attività fisica. Poi è il turno degli amici che lo portano al mare. E infine la madre lo fa visitare da un’ex campione di pallacanestro, sport che Go-hwan adorava e praticava. Ironicamente, nel momento in cui il campione di basket dedica la vittoria della sua squadra al ragazzo, quest’ultimo sta invece guardando in tv una schiera di donne succinte che ballano.
Una volta scoperto il bisogno del ragazzo, tutti i personaggi maschili, dal professore al padre, cercheranno di esaudire il suo desiderio, inclusi gli amici di una vita, che si cacceranno in situazioni grottesche e imbarazzanti. Ed è qui che il film dà il meglio di sé, pervadendo ogni scena di ironia. Non è un caso poi che il noto caratteristica comico Lee Han-wi interpreti il ruolo del padre del personaggio di Ahn Jae-hong, astro nascente della commedia (e non solo).
NONOSTANTE IL DESTINO DEL PROTAGONISTA SIA SEGNATO, IL DRAMMA VIENE SEMPRE SUPERATO.
Perfino verso la fine, un pianto che si suppone di dolore, contiene invece copiose lacrime di gioia per un’esperienza alfine raggiunta.
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Pubblicato il 08/02/2021 da KoreanWorld.it
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