


In The Night Owl Kyeong-soo è un medico formidabile nell’esercizio dell’agopuntura. Nonostante abbia problemi alla vista che lo rendono cieco durante il giorno, riesce ad essere assunto alla corte di Re Injo (Yoo Hae-jin), nascondendo di essere in grado di vedere di notte. Intanto il principe ereditario Sohyeon (Kim Sung-cheol) torna dopo un periodo di 8 anni passato in Cina, ospite della fiorente dinastia Qing. Fedele alla decadente dinastia Ming, Re Injo si oppone all’ordine dei Qing di abdicare in favore del figlio, supportato dal primo ministro Choi (Cho Seong-ha).
A causa di una forte tosse, Sohyeon richiede le cure del medico di corte Hyeong-ik (Choi Moo-sung). Ad aiutarlo c’è Kyeong-soo che, spente le candele, assiste impotente all’omicidio del principe per mano del medico. Deciso ad informare la principessa consorte, Kyeong-soo sottrae un ago avvelenato, conficcato nella testa del principe, per provare che costui non è morto di malaria, come vuole far intendere il medico.
Tuttavia, sapere chi è il mandante dell’omicidio del principe rende vana qualsiasi azione da parte di Kyeong-soo.

Titolo Originale
올빼미 (ol-bbae-mi)
Regia
Ahn Tae-jin
Sceneggiatura
Ahn Tae-jin, Han Gyu-ri-I, Hyun Gyu-ri
Interpreti
Ryu Jun-yeol, Yoo Hae-jin, Choi Moo-sung, Cho Seong-ha, Park Myung-hoon, Kim Sung-cheol, Ahn Eun-jin, Jo Yun-seo, Lee Joo-won-II, Kim Ye-eun, Jung Suk-won, Ryu Sung-hyun, Shin Mun-sung
Corea del Sud, 2022, 118′

Con The Night Owl Ahn Tae-jin esordisce alla regia con un thriller storico teso e abbastanza cinico in cui l’omertà salva la vita, ma non l’umanità.
Vincitore come miglior film ai cinquantanovesimi Baeksang Arts Awards, e anche nelle categorie miglior attore (Ryu Jun-yeol) e miglior regista esordiente, The Night Owl racconta di chi per garantire le cure al proprio fratello (non certo per arrivismo) mente sulla sua disabilità. Sebbene tale condizione potrebbe inficiare sul suo obiettivo, si rivela invece utile nell’ottenerlo. Solo grazie alla sua cecità, infatti, Kyeong-soo riesce ad acuire gli altri sensi che gli consentono di diagnosticare mali invisibili ad occhio nudo. Inoltre, non potendo essere un testimone oculare, raggiunge posizioni apicali salvaguardando il quieto vivere.
Se non fosse che in realtà, in determinate condizioni, Kyeong-soo ci vede benissimo, ma continua la sua pantomima per evitare di compromettersi. Del resto non può sovvertire il potere costituito, che richiede umiltà e indifferenza ai suoi sottoposti. Anche quando cerca di reagire, trova sempre l’ostacolo di un potere corrotto e corruttore che vanifica ogni sua iniziativa.
Tuttavia, la lezione che impara Keong-soo è quella di abbattere il muro di omertà, in un gioco a perdere che funziona finché in lui è viva la lotta tra l’indifferenza e l’interessamento, e finché chi dovrebbe offrirgli l’unica via d’uscita (il primo ministro) gli assesta il colpo di grazia. Peccato per il finale a dir vero troppo enfatico, e che riduce il tutto a un mero vengeance movie.
Interessante in The Night Owl è invece la posizione di Joseon nel contesto geopolitico, endemicamente subalterna alle potenze straniere.
Per quanto infatti Re Injo voglia mantenere il suo potere, esso deriva esclusivamente da una concessione dei Ming. Ming che a loro volta stanno lasciando il passo ai Qing, ai quali il Re ha dovuto consegnare il principe ereditario, in modo che possano far salire al trono una pedina malleabile. Particolarmente efficace, da questo punto di vista, l’atto del cavallo del messo dei Qing di defecare dinanzi al Re, che fissa plasticamente quali siano i ruoli di potere in campo.
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Pubblicato il 24/08/2023 da KoreanWorld.it
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