


In Vertigo, Sin Seo-yeong (Chun Woo-hee) lavora come grafica a tempo determinato presso un’azienda hi-tech ubicata in un alto grattacielo. A causa di un problema all’udito dovuto dalla rottura di un timpano, in seguito a percosse subite dal padre durante l’infanzia, Seo-yeong soffre di vertigini. I suoi problemi di equilibrio e vista annebbiata si acuiscono con il concatenarsi di diverse situazioni che la sottopongono ad un alto livello di stress. Innanzitutto sua madre (Jeon Guk-hyang) la chiama solo per chiederle continuamente soldi. Secondo poi, il suo contratto è in scadenza, e rischia di non essere rinnovato. Infine, la relazione segreta con il collega Jin-soo (Teo Yoo) non sembra portarla da nessuna parte. Intanto, il lavavetri Seo Gwan-woo (Jung Jae-gwang), anch’egli con una situazione familiare difficile alle spalle, osserva da lontano Seo-yeong, vegliando su di lei.

Titolo Originale
버티고 (beo-ti-go)
Genere
Drammatico, Romantico
Regia e Sceneggiatura
Jeon Gye-soo
Interpreti
Chun Woo-hee, Teo Yoo, Jung Jae-gwang, Hong Ji-suk, Park Ye-young, Na Mi-hee, Jeon Guk-hyang, Yoon Sang-hwa, Park Yeong-soo, Lee Soo-in, Ha Do-kwon, Yoo Myeong-woo, Moon Sun-yong
Corea del Sud, 2018, 114′

In bilico tra dramma e romanticismo, Vertigo racconta di equilibri precari nelle vite di individui sul punto di cadere nel vuoto delle loro solitudini.
A soffrire di questo disturbo, non solo in senso metaforico, è Seo-yeong. Ma la terra da sotto i piedi cade anche alle persone che la circondano, e che contribuiscono a loro volta a rendere instabile la sua vita. La madre che, colpevolizzando il padre, non si responsabilizza, non fa altro che sprofondare nell’autocommiserazione e gravare sulle condizioni economiche della figlia. Mentre Jin-soo perde il lavoro per uno scandalo inaccettabile per la società patriarcale. La sua bisessualità clandestina incide sul rapporto altrettanto segreto con Seo-yeong che, una volta svelato, arreca alla donna ulteriori danni. Le colleghe, ad esempio la evitano, e il capo le rinnova il contratto solo perché sa di poterla ricattare sessualmente.
Tale pratica coinvolge anche Ye-dam (Park Ye-young), costretta a intrattenere il capo pur di ottenere la stabilità lavorativa, che puntualmente però non arriva. E perfino Gwan-soon (Lee Soo-in) spera di aprire una caffetteria, soddisfacendo i desideri sessuali dei propri followers, per poi farla finita per sempre. Solo suo fratello Gwan-woo, dall’alto di una panchina, riesce ad osservare il mondo senza esserne travolto, ma nemmeno coinvolto. Ragion per cui scrive su un vetro per sollevare l’animo di colei che ama, e cerca di romperne un altro per soccorrerla. Ma solo quando toccherà il fondo, Seo-yeong potrà risalire, accomiatandosi da un autunno dal tempo instabile.
Se da un lato Vertigo è un dramma convincente su vari livelli che, tocca temi spinosi come il maschilismo patriarcale in ambito lavorativo, gode di una regia che cerca di somatizzare il titolo, e si avvale dell’interpretazione a tratti struggente di un’ottima Chun Woo-hee, dall’altro lato Jeon Gye-soo si lascia trasportare un po’ troppo dal romanticismo, concludendo con un finale carico di effetti melodrammatici, che intendono sopperire alla mancanza di una storia d’amore appena accennata.
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Pubblicato il 03/10/2022 da KoreanWorld.it
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