


In Decision To Leave, l’ispettore Jang Hae-joon (Park Hae-il) indaga insieme al suo collega Oh Soo-wan (Go Kyung-pyo) sul caso di uno scalatore di nome Gi Do-soo (Yoo Seung-mok), precipitato mortalmente da un dirupo. Sebbene le prove indichino che l’uomo si sia suicidato, l’ispettore sospetta che ad ucciderlo sia stata la moglie di origine cinese Song Seo-rae (Tang Wei). Tuttavia, più Hae-joon indaga e spia la donna, più rimane ammaliato da quest’ultima. Nonostante appuri che sia colpevole, decide di proteggerla, compromettendo però la sua dignità professionale.

Titolo Originale
헤어질 결심 (he-eo-jil kyeol-sim)
Genere
Noir, Melodramma, Romantico
Regia
Park Chan-wook
Sceneggiatura
Jeong Seo-kyeong, Park Chan-wook
Interpreti
Park Hae-il, Tang Wei, Lee Jung-hyun, Park Yong-woo, Go Kyung-pyo, Kim Shin-young, Jung Young-sook, Yoo Seung-mok, Park Jung-min, Seo Hyun-woo, Jung Yi-seo, Lee Hak-joo
Corea del Sud, 2021, 138′

Al suo undicesimo lungometraggio, Park Chan-wook dirige con Decision to leave un noir melodrammatico sontuosamente elegante, in cui libera tutto il suo estro creativo.
Meritato, da questo punto di vista, il premio per la Migliore Regia alla settantacinquesima edizione del Festival di Cannes. I suoi personaggi trasmigrano col pensiero in altri ambienti, interagendo con le proprie suggestioni. Inoltre, la pervasività delle nuove tecnologie consente di trasporre le funzioni dei dispositivi smartphone sulla materia filmica, tramite messe in pausa, vocali fuori scena, traduzioni istantanee e messaggi di testo onnipresenti. Non a caso il regista è stato un pioniere della ripresa con l’iphone, dal corto Night Fishing fino al recente Life is But a Dream.
Le soluzioni registiche non si fermano di certo qui. Zoomate funzionali e montaggi allusivi si aggiungono a composizioni che sublimano l’ironia tramite cui i personaggi caricaturizzano le loro stereotipizzazioni. Si pensi ad esempio a quando Hae-joon si toglie la cinta, suscitando l’imbarazzo di Seo-rae, per poi agganciarci l’attrezzatura di lavoro. O ancora a quando Hae-joon prepara manicaretti mentre descrive con dettagli raccapriccianti il banchetto di una formica sugli occhi di un cadavere.
Come appena accennato, ogni personaggio si presenta come uno stereotipo del genere noir, dalla “donna del mistero”, titolo italiano del film, anch’esso (desolatamente) stereotipante, all’ispettore integerrimo. Ma quest’equilibrio posticcio entra in crisi con il melodramma, che fa vibrare di vita propria i protagonisti, come già era accaduto nell’opera precedente del regista.
Dopo Mademoiselle (The Handmaiden), infatti, Park Chan-wook torna sul luogo del delitto, ovvero dell’apparente ambiguità che cela passioni incontrovertibili.
Ma il gioco in Decision To Leave appare più scoperto, sebbene la sceneggiatura sia molto elaborata. Basta un’espressione rattristata del volto di Seo-rae mentre Hae-joon si accomiata, ad abbattere i dubbi che invece il suo sogghigno suggeriva, quando Hae-joon, in un’altra scena, immaginava che piangesse.
Come in Basic Instinct, Seo-rae avvolge Hae-joon in un abbraccio, anziché re(spingerlo), con la differenza che Seo-rae non nasconde un rompighiaccio. L’attrazione che la donna prova per l’ispettore è insomma genuina, da quando egli ha scelto di non amarla. In realtà lui la ama ancora, e la sua decisione di lasciarla (come da titolo) per proteggerla lo sta a dimostrare. Ma il suo ruolo gli impone di rientrare nei ranghi dello stereotipo del buon detective, sebbene ormai sia a pezzi.
Se prima non riusciva solamente a dormire, ora addirittura appassisce. Ed è qui che la femme fatale compie l’estremo sacrificio, cercando di restituire equilibrio all’amato detective. Seo-rae diverrà quindi il nuovo caso irrisolto di Hae-joon, un’altra fotografia da appendere alla parete che non lo farà dormire la notte, ma che gli restituirà di nuovo, seppur a caro prezzo, quella dignità professionale che aveva smarrito.
La Decision to Leave di Seo-rae è inoltre sì quella di lasciare un marito possessivo per trovarne un’altro ricattatore, ma soprattutto la consapevolezza che non potrà mai sposare il gentile ispettore, sebbene solo con lei Hae-joon riesca a prendere sonno.
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Pubblicato il 05/10/2022 da KoreanWorld.it
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