








In Pipeline, Geon-woo (Lee Soo-hyuk) è il proprietario di una raffineria di petrolio. Al fine di saldare debiti contratti con usurai, si avvale di un team di professionisti per riempire cisterne in disuso con petrolio trafugato dagli oleodotti. Ingaggia quindi la talpa Kang Se-dol (Seo In-guk), soprannominato Pin-dol-i, un asso del sifonaggio del petrolio, praticato perforando illegalmente gli oleodotti. E gli affianca il saldatore Jeob-sae (Eum Moon-suk), l’ingegnere Na (Yoo Seung-mok) e il professionista di scavi Geun-sab (Tae Hang-ho). Inoltre Geon-woo ordina a Eun-ju (Bae Da-bin), una sua dipendente, di controllare che la squadra porti a termine il lavoro senza intoppi. Ma a mettere loro i bastoni tra le ruote, ci pensano gli agenti di polizia Man-sik (Bae Yoo-ram) e Sang-goo (Jung Jae-gwang), che danno la caccia a Pin-dol-i.



Titolo Originale
파이프라인 (pa-i-peu-la-in)
Genere
Crimine
Regia
Yoo Ha
Sceneggiatura
Kim Kyeong-chan, Yoo Ha
Interpreti
Seo In-guk, Lee Soo-hyuk, Eum Moon-suk, Yoo Seung-mok, Tae Hang-ho, Bae Yoo-ram, Bae Da-bin, Seo Dong-won, Ji Dae-han, Jung Jae-gwang, Park Min-gyu, Shin Yoo-ram, Kim Young-pil
Corea del Sud, 2021, 108′



Con Pipeline, Yoo Ha dirige il suo film più commerciale, indeciso tra commedia e heist movie, e pertanto debole su entrambi i fronti.
Sebbene inizi all’insegna di situazioni comiche e personaggi bizzarri, Pipeline non mantiene lo stesso tono frizzante per tutta la durata. Almeno non vira sul dramma sprofondando nel patetico, come accade di solito in questo genere di pellicole. Anche se l’episodio, comunque marginale, del signor Na rischia di farlo. Ad ogni modo, il ruolo di quest’ultimo non viene sfruttato a dovere, e il regista preferisce connotare lui, come tutto il resto dei personaggi, di caratteri bidimensionali, non lasciando spazio all’ambiguità.
PIù specificatamente, Na ha veramente i problemi che dice di avere, senza che sorgano mai sospetti sulla sua sincerità. Così come è altrettanto prevedibile il doppiogiochismo di Jeob-sae. Una tale semplificazione nei caratteri dei personaggi si ripercuote anche sulla sceneggiatura, inducendo ad esempio Geon-woo a compiere scelte incomprensibili. Per quanto debba risultare spietato e intransigente, non ha senso il suo minacciare di mandare a monte un’operazione, che serve soprattutto a lui, a causa di una fuga temporanea e giustificata. Così come è insensato picchiare e tormentare i mezzi utili a raggiungere il proprio fine.
Tuttavia, quando entra in scena l’azione, il regista riesce ad assestare almeno un paio di colpi di scena ben congegnati che risollevano le sorti del film. Il primo è inerente al reale scopo e conseguente risoluzione di Geon-woo, mentre il secondo è relativo alla trovata finale di Pin-dol-i. Per quanto siano entrambi più o meno prevedibili, funzionano nell’intento intrattenente.
In conclusione, è un po’ un peccato vedere un regista, a suo tempo promettente, come Yoo Ha, salito alla ribalta con film affatto banali come Marriage Is a Crazy Thing e Once Upon A Time In Highschool, perdersi in produzioni commerciali di così basso profilo e poco ispirate.
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Pubblicato il 07/10/2022 da KoreanWorld.it
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