


In Ditto, Kim Yong (Yeo Jin-goo) è uno studente che frequenta l’Università Hanguk nel 1999. Per far colpo su Seo Han-sol (Kim Hye-yoon), una studentessa d’ingegneria meccanica, decide di imparare ad usare la ricetrasmittente CB. Dopo averla accesa, intraprende una conversazione con Kim Moo-neui (Cho Yi-hyun), una studentessa della sua stessa Università, ma dell’anno 2022. Successivamente i due si danno appuntamento presso un luogo in cui non si incontreranno mai. Dopo averne compreso il motivo, cominciano a parlare dei rispettivi progetti di vita e innamoramenti. Finché un giorno, la scoperta dell’identità di Moo-neui da parte di Kim Yong, compromette la storia d’amore di quest’ultimo con Han-sol.

Titolo Originale
동감 (dong-gam)
Genere
Fantasy, Melodramma, Romantico
Regia e Sceneggiatura
Seo Eun-young
Interpreti
Yeo Jin-goo, Cho Yi-hyun, Kim Hye-yoon, Na In-woo, Bae In-hyuk, Roh Jae-won, Nam Min-woo, Sin Joo-hyeop, Yeo Joo-ha, Im Yoo-bin, Kim Bo-yoon, Yoo Jae-myung, Park Ha-sun, Lee Ji-yeon
Corea del Sud, 2022, 114′

Seo Eun-young aggiorna da un’ottica femminile e contemporanea Ditto, dirigendo un remake per certi versi superiore all’originale.
Era il 2000, quando Gregory Hoblit diresse Frequency, un thriller sci-fi in cui un padre e un figlio dialogavano tra di loro in epoche differenti attraverso un baracchino. Nello stesso anno in Corea, con Ditto, Kim Jeong-kwon ne riprendeva l’idea alla base, metabolizzandola in chiave romantica. Il film ottenne un discreto successo, lanciando la carriera di Kim Ha-neul e Yoo Ji-tae.
La regista Seo Eun-young, sull’onda dei revival teen movie sugli anni 90 come 20th Century Girl, riadatta lo script originale traslandolo di vent’anni. E così dal 1979 delle proteste studentesche contro la dittatura di Park Chung-hee, si passa al 1999 della crisi dell’IMF. E il 1999 del Millenium Bug diventa il nuovo passato con cui confrontare le incertezze del nuovo presente targato anni 20.
Nel raffrontare i due film, è curioso notare come il passato viene sempre edulcorato rispetto a un presente più aderente alla realtà. Ad esempio, nel 1999 del remake i protagonisti non bevono alcolici, mentre nello stesso anno del film originale s’ironizza sul fatto che la Hyeon-ji di Ha Ji-won possa definirsi un’alcolizzata.
In entrambi i film poi, i protagonisti del passato vanno al cinema, rispecchiando nel primo caso (Romeo e Giulietta di Zeffirelli) l’esterofilia degli anni 70-80, e nel secondo (Attack The Gas Station) l’inizio della new wave coreana. Da sottolineare inoltre la trovata geniale del nominare Shiri, che ai giorni nostri diventa un assistente vocale.
Tuttavia le analogie finiscono qui, in quanto il remake si differenzia per un approccio meno romantico e più attento ai dettagli.
Come nel caso della tartaruga, semplice arredo nel film del 2000, ma galeotto nel remake. È a causa sua se Eun-seong (Bae In-hyuk) si rompe una gamba, e dilaziona un epilogo che comunque avverrà grazie ad essa. Per non parlare del fatto che Moo-neui si chiama come la luna dell’eclissi miracolosa. Dettaglio importante, ai fini della trama, è poi la foto adesiva sulla ricetrasmittente, che sbiadendo ritarda un effetto sorpresa ben orchestrato e totalmente assente nel film originale.
Sul piano della commedia, poco sfruttata nel Ditto di una ventina d’anni fa, il remake diverte per i suoi continui modi di dire, rimpallati da un presente che li ha generati e un passato che li sente per la prima volta.
Anche dal punto di vista del melodramma, il Ditto del 2022 pare molto più elaborato rispetto al semplice fatalismo del film originale. Il cambiare i ruoli di genere nelle sequenze temporali, il maschio nel passato e la femmina nel presente, consente non solo di ragionare sui cambiamenti sociali (una donna che studia ingegneria meccanica negli anni 90 in una società ancora patriarcale), ma soprattutto di dare più respiro (grazie al punto di vista femminile) al dramma del protagonista maschile. In particolare è pregevole vedere come Kim Yong protegga (anche fisicamente) il suo amore da un destino ineluttabile, e come salvi la storia d’amore della sua involontaria carnefice donando l’ombrello a Yeong-ji (Na In-woo).
Inoltre, entrambi i protagonisti si fanno latori di un messaggio non indifferente, in tempi in cui la frenesia della vita contemporanea mette la coltivazione di un sogno e di un sentimento a dura prova: “Segui il tuo cuore, l’onestà premia sempre.”
Pubblicato il 09/02/2023 da KoreanWorld.it
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