

Love and… di Zhang Lu è diviso in 4 capitoli.
1. Love
Il primo capitolo, intitolato “Amore”, mostra la scena di un film in bianco e nero, in cui una giovane donna (Han Ye-ri) visita suo nonno (Ahn Sung-ki) ricoverato in un centro di igiene mentale. Nonostante non abbia intenti minacciosi, l’anziano comincia ad inseguire una donna delle pulizie (Moon So-ri) con un coltello e viene pugnalato dalla stessa. L’operatore delle luci (Park Hae-il) del film, al termine della scena, esprime al regista (Kim Hak-sun) tutto il suo disappunto per un film girato senza amore, e se ne va portando via con sé la bobina del film.
2. FILM
Senza una trama, il secondo capitolo mostra l’ospedale che ha fatto da sfondo al film, ripreso in 16mm per esprimere le sensazioni che suscita il set.
3. They
Il terzo segmento contiene spezzoni di film precedenti interpretati dalle star del film, con Park Hae-il in Memories of Murder, Ahn Sung-ki in May 18, Moon So-ri in Peppermint Candy e Han Ye-ri in Blind River. Il montaggio di Zhang Lu lo rende un film muto con dialoghi coerenti con il primo capitolo.
4. Love, Again
L’ultimo capitolo ripete quanto visto nel primo, senza gli attori. Tuttavia si sentono le loro voci che recitano battute leggermente diverse. E si nota inoltre la loro presenza con l’uso di effetti speciali.

Titolo Originale
필름시대사랑 (pil-leum-si-dae-sa-rang)
Genere
Grottesco
Regia e Sceneggiatura
Zhang Lu
Interpreti
Park Hae-il, Ahn Sung-ki, Moon So-ri, Han Ye-ri, Nam Myung-ryul, Baek Hyun-jin, Kim Hak-sun
Corea del Sud, 2015, 70′

TRA I FILM PIÙ SPERIMENTALI DI Zhang Lu, LOVE AND… SI PONE COME OBIETTIVO QUELLO DI DISSEZIONARE LA MATERIA FILMICA TRAMITE PIÙ DIVERTISSEMENT.
Innanzitutto viene filmata una scena in bianco e nero, decolorando di finzione un mondo naturalisticamente a colori. Per questo motivo l’operatore delle luci dà in escandescenza, accusando il regista di comunicare sentimenti posticci.
In seguito viene mostrato in 16mm il set nudo e crudo, senza orpelli esornativi che ne contaminino l’anima. Sono poi gli attori ad essere analizzati nelle loro migliori interpretazioni. E di conseguenza quale cinema migliore se non quello del muto può restituire un’anima ai volti ripresi? È un’opera di sottrazione che tende come nel secondo capitolo a comunicare i sentimenti di ciascun elemento depurato dal resto. Infine torna la scena del primo capitolo, ma stavolta a colori e ad essere sottratte sono le presenze fisiche degli attori. Il muto lascia il passo al sonoro e protagonisti diventano sia il set che le parole pronunciate dagli attori.
L’interessante analisi ha tuttavia il suo tallone d’Achille in una scena iniziale non proprio esaltante da cui però scaturisce tutto il resto. Per non parlare poi dell’eccessivo ermetismo che pervade una pellicola su cui ogni interpretazione, compresa quella del regista, convince fino a un certo punto.
Rimane ad ogni modo la prima tappa di un percorso che Zhang Lu ha intrapreso verso un Cinema più rarefatto e astratto rispetto a quello delle origini. E l’ultimo film girato dal regista, Fukuoka, non pone dubbi al riguardo.
Ordina il DVD/Blu-ray su
Pubblicato il 03/01/2021 da KoreanWorld.it
Lascia un commento
Devi essere connesso per inviare un commento.