

In Road Tae-seok (Bae Chang-ho) lavora come fabbro itinerante, in costante viaggio da un paese all’altro, per vendere i suoi prodotti artigianali nei mercati locali. Durante uno dei suo viaggi incontra la giovane Sin-yeong (Kang Ki-hwa), diretta a Danchun-gol per il funerale del padre. Ben presto Tae-seok scopre che la ragazza è la figlia del suo vecchio amico Deuk-soo (Kwon Bum-taek).
20 anni prima, negli anni 50, Deuk-soo aveva chiesto a Tae-seok di aiutarlo economicamente per avviare una tintoria. Tae-seok gli affidò l’ipoteca della propria casa, ma Deuk-soo la perse giocando d’azzardo. Nel tentativo di riprendersi l’ipoteca, Tae-seok aggredì il malavitoso che l’aveva vinta al gioco, finendo di conseguenza in carcere. Quattro anni dopo, scontata la pena, Tae-seok ritornò a casa, scoprendo che sua moglie Gwi-ok (Jeong Jae-eun) e Deuk-soo si scambiavano effusioni amorose. Sentitosi tradito dalla moglie e dal suo migliore amico, Tae-seok vagò in lungo e in largo sfogando il suo tormento nel lavoro. Tuttavia, al funerale di Deuk-soo, Tae-seok si rende conto di aver trascorso gli ultimi venti anni ingannato da un fraintendimento.

Titolo Originale
길 (Gil)
Genere
Drammatico
Regia e Sceneggiatura
Bae Chang-ho
Interpreti
Bae Chang-ho, Kang Ki-hwa, Jeong Jae-eun, Seol Won-jeong, Kwon Bum-taek, Kim Hak-jae, Kim Ji-ye, Park Jeong-seon, Kang Sun-sook, Kim Yeong, Baek Hak-gi, Ji Gi-hak, Jeon Sang-jin
Corea del Sud, 2004, 95′

Dopo il tentativo andato a vuoto di tornare al cinema mainstream con il remake di Last Witness di Lee Doo-yong, nel 2004 Bae Chang-ho riprende le fila di un cinema realista e identitario intrapreso e poi subito interrotto con My Heart.
Scritto, diretto e interpretato da Bae Chang-ho, Road si presenta come il film forse più sentito e personale dell’autore di classici come People of Ko-bang Neighborhood e Hwang Jin-yi
Quello portato avanti da Bae Chang-ho in Road è un cinema d’altri tempi. Non solo perché ambienta la materia narrativa negli anni 50 e 70, in una Corea povera e rurale che nel momento in cui il film è stato girato era già un lontano ricordo. Ma soprattutto perché, come il fabbro che interpreta, cesella il suo prodotto con cura artigianale, infondendo in esso tutta la sua passione. Il risultato è di una qualità genuina, non intaccata dagli standard industriali che pretendono esclusivamente il ritorno economico. Ciò che al fabbro/regista interessa non è il mero guadagno, non è certo per quello che conduce una vita nomade. Per lui conta soprattutto trasformare la propria sofferenza in un manufatto catartico.
L’esito è davanti agli occhi. Tramite campi lunghi che esaltano il fascino di paesaggi mozzafiato e descrizioni minuziose degli usi e costumi del luogo, Bae Chang-ho dirige un film identitario. Gira insomma il suo Road to Sampo. Come nell’ultimo film di Lee Man-hee infatti, colloca i suoi personaggi in un road movie in cui il contrasto tra metropoli traviante e paese natale incontaminato è netto. Inoltre in entrambi i film i protagonisti condividono le loro sofferenze, e le superano mettendo una pietra sopra il passato e lasciando da parte il proprio orgoglio.
E Tae-seok è il campione di questo cambio d’atteggiamento. Non solo aiuta un amico più di quanto dovrebbe, ma si comporta addirittura da padre verso la figlia di colui che gli ha distrutto la vita. Infine, non appena il lieto fine è dietro l’angolo, pur manifestando riconciliazione, preferisce continuare a peregrinare per la strada di una vita che trova senso nel proprio lavoro.
Altri film di Bae Chang-ho presenti su KoreanWorld:
Hwang Jin-yi
My Heart
Last Witness
People of Ko-bang Neighborhood
Whale Hunting
Pubblicato il 23/07/2021 da KoreanWorld.it
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